MUSEO della CHIESA MADRE
Argenti Sacri dal XVI al XIX secolo
Paramenti e le Tele
La Chiesa Madre di Salemi da quattro secoli è ricca di un importante patrimonio d'arte sacra, unico in tutto il territorio diocesano. Per volontà dell'Arciprete Don Salvatore Cipri nel 2007 è stato creato un museo d'arte sacra dove vengono esposti alcuni elementi del ricco tesoro della Chiesa Madre.
Nella Chiesa di S. Agostino è stato allestito il museo che oltre agli argenti contiene i ricchi e preziosi paramenti e adesso anche alcune tele provenienti dalla Chiese della città.
Suggeriamo di visitare il museo e di ammirare le nostre opere d'arte.
Gli Argenti Sacri

(1802) Argento dorato sbalzato,cesellato e con parti fuse 31 x 12 cm,
gusto neoclassico.

(1789) Argento dorato sbalzato e cesellato, 36 x 14,5 cm

(XVIII) Argento dorato sbalzato cesellato e con parti fuse, 26 x 11 cm,
gusto barocco

(1737) Argento sbalzato cesellato e con parti fuse, 25 x 9,
gusto barocco

(1638) Argento sbalzato cesellato, 37 x 13 cm
I Calici esposti al Museo:

(1819) Argento dorato sbalzato cesellato e con parti fuse, 28 x 13 cm

(XVIII) Argento dorato sbalzato cesellato, 24 x 12,5 cm

(1771) Argento sbalzato cesellato, 25 x 13,5 cm

(1765) Argento dorato sbalzato cesellato, 25 x 14,5 cm
motivi rocailles.

(1743) Argento sbalzato cesellato, 27 x 14,5 cm

(17379 Argento dorato sbalzato cesellato, 26 x 14 cm

(XVIII) Argento sbalzato cesellato, 25 x 11 cm

(1730) Argento sbalzato e cesellato, 24 x 15 cm
gusto tardo-barocco

( XVII) Argento sbalzato cesellato, 26,5 x 13 cm,
gusto seicentesco

(XVI) Rame dorato e argento sbalzato cesellato
gusto cinquecentesco
Ostensori esposti al Museo:

(1801) Argento sbalzato cesellato e con parti fuse, 63 x 18 cm

(1790) Argento sbalzato dorato e cesellato con parti fuse, 70 x 21 cm

(XVIII) Argento sbalzato cesellato e parti fuse, 64 x 18 cm

(17639 Argento e oro sbalzato cesellato e parti fuse, 71 x 20 cm
gusto rococò

(1760) Argento sbalzato cesellato e parti fuse, 64 x 18 cm

(XVIII) Oro sbalzato cesellato (raggiera), Argento dorato (base e fusto)
46 x 15 cm, l'oggetto giunge da due parti non pertinenti.
I reliquari esposti al Museo:

(1805) Argento sbalzato cesellato e vetri strass, 43 x 16,5 cm

(XVI) Argento sbalzato cesellato e rame dorato, 39 x 11 cm
reliquie di S.Monica

(1735) Argento sbalzato cesellato e parti fuse, 54 x 17 cm,
custodia antropomorfa, reliquia S.Nicola di Myra

(XVIII) Filifrana d'argento sbalzato cesellato e rame dorato, 24 x 13 cm

(1720) Argento sbalzato cesellato, 46 x 15 cm
stauroteca, reliquia della santa croce

(XVI) Rame dorato sbalzato cesellato, 26 x 9 cm
risulta il pezzo più antico
gusto rinascimentale e tardo-gotico
Le Croci Astili:

(XVIII) Argento fuso sbalzato cesellato, 70 x 38 cm

(1386) Pezzo assente in questo Museo, conservato al Museo Diocesano.
Turiboli esposti al Museo:

(XIX) Argento sbalzato cesellato e traforato con parti fuse,
gusto neo-rinascimentale

(XVIII) Argento sbalzato cesellato e traforato
gusto rocailles
Oggetti Sacri esposti al Mueso:

(XX) Argento dorato sbalzato cesellato,
mitria, pastorale, pallio

(1864) Argento dorato sbalzato cesellato e vetro strass,
cintura da statua (Madonna)

(18169 Argento sbalzato cesellato, 26 x 16 cm
navetta

(1816) Argento sbalzato cesellato e parti fuse

(1811) Argento sbalzato cesellato e parti fuse
120 x 12 cm, mazza portata tuttora nella processione del Patrono

(1804) Argenot sbalzato cesellato e parti fuse
30 x 33 cm, lampadario

(XVIII) Oro sbalzato cesellato, rubini
10 x 14 cm, decorazione costato del Cristo

(1780) Argento sbalzato cesellato e parti fuse,
18 x 9 cm, teca

(1761) Argento sbalzato cesellato su legno, 25 x 24 cm
carte gloria

(XVIII) Argento sbalzato cesellato e vetro strass
27 x 7 cm, chiave da tabernacolo

(1723) Argento 46 cm, mazza che tuttora addobba la statua della Madonna del Soccorso nella Chiesa di S.Agostino

(1698) Argento sbalzato, 32 x 20 cm, palla di una croce astile

(1693) Argento sbalzato cesellato, 5 x 10, secchiello
Presso la chiesa di S. Agostino è possibile visitare due musei. Nella sacrestia quello dei paramenti Sacri della Matrice, diverse pianete e dalmatiche del '700, ornate con preziosi ricami d'orati di diverso colore. Nelle cripte gli argenti anch'essi della Matrice, diversi vasi sacri, reliquari e altri oggetti sacri, una bellissima icona di S. Nicola e un dipinto del Gherardo delle Notti (attribuito con incertezza).
Per visitare i Musei contattare il responsabile al num: 3463032479.
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LA CROCE ASTILE
della MADRICE di SALEMI
L'oggetto sacro più antico e prezioso della nostra Chiesa Madre è senza dubbio la pregevole croce astile in lamina d'argento cesellato, anticamente posta sull'altare maggiore della nostra antica Madrice fino agli anni '40 e poi custodita nella stanza del tesoro. Oggi conservata nel Museo Diocesano.
L'autore della preziosa croce è Giovanni De Cioni che realizzò quest'opera a Salemi nel Settembre del 1386.
La croce è a forma greca, al suo centro, in un piccolo pannello in lamina d'argento cesellato su anima lignea, è raffigurata l'effige del nostro Patrono e Protettore S. Nicola di Bari. Il Santo benedicente è seduto in cattedra, due angeli in primo piano sorreggono rispettivamente il pastorale e un turibolo, altri due pongono sul capo del Santo la mitra.
Sui bracci della croce sono incise, in caratteri gotici, due iscrizioni. Nel braccio superiore: "Anno domini incarnationis MCCCLXXXVI de mensis septembris decina indicione". Nel braccio inferiore: "Facta in Salemi per manum mei magistro Joannes De Cionis Aurifex Pollino Castro Calleris".
Nei capicroce gli evangelisti in figura intera (manca quello del capocroce destro) accompagnati dai loro simboli, raffigurati nell'atto di scrivere i loro vangeli e recanti cartigli con i loro nomi: S. IO..., S. Marco, S. Luca. Sono andati totalmente perduti gli smalti che la ornavano.
L’opera è ricordata dal Di Marzo che a proposito dell’argentiere nota che “sebbene colà venga denominato siccome orefice in Cagliari, non è imputabile che sia stato in vece toscano di origine, siccome non meno sembra risulti dal cognome che dal bellissimo stile dei suoi lavori”.
Della stessa opinione è Maria Accascina che nota “qualità disegnativa e ritmi lineari di schietta derivazione toscana, tanto da far pensare se questo bravo orefice Giovanni dei Cioni non sia stato per qualche vincolo congiunto a quell’Andrea dei Cioni, figlio di orafi e orafo egli stesso, di notevole importanza nel gruppo toscano”.
L’opera dovette fungere da prototipo a quella attribuita a Giovanni di Spagna , conservata nel Museo Diocesano di Mazara.
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I Gagini, G. Di Marzo, 1883, p. 605 della rist. del 1880
L’oreficeria, M. Accascina, 1974, pp. 127-128
Le arti, V. Abbate, 1981, pp. 47-48-49
© Chiesa Madre Salemi - a cura di Alessandro Palermo