La Chiesa Madre di Salemi da quattro secoli è ricca di un importante patrimonio d'arte sacra, unico in tutto il territorio diocesano. Per volontà dell'Arciprete Don Salvatore Cipri nel 2007 è stato creato un museo d'arte sacra dove vengono esposti alcuni elementi del ricco tesoro della Chiesa Madre.
Nella Chiesa di S. Agostino è stato allestito il museo che oltre agli argenti contiene i ricchi e preziosi paramenti e adesso anche alcune tele provenienti dalla Chiese della città.
Suggeriamo di visitare il museo e di ammirare le nostre opere d'arte.
Riportiamo le immaggini degli argenti sacri che sono tuttora esposti nel Museo e delle tele che qui sono custodite; questi sono alcuni dei tesori che la Chiesa Madre dispone.
A chiusura della pagina presentiamo l'antica croce astile della Madrice (oggi conservata al Museo Diocesano), realizzata probabilmente in occasione della dedicazione della Chiesa Madre. Rimane l'oggetto sacro più prezioso e antico in cui viene raffigurato il patrono S. Nicola.
A chiusura della pagina presentiamo l'antica croce astile della Madrice (oggi conservata al Museo Diocesano), realizzata probabilmente in occasione della dedicazione della Chiesa Madre. Rimane l'oggetto sacro più prezioso e antico in cui viene raffigurato il patrono S. Nicola.
Le Tele Sacre
Diciassette tele provenienti dalle Chiese di Salemi sono state affidate nuovamente alla Chiesa Madre, sono state collocate nella Chiesa di S. Agostino e rimarranno alla pubblica visione dei fedeli. (le foto delle tele qui presentate corrispondono al periodo prima del restauro)
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S. Gregorio Magno - autore ignoto - XVIII sec. - proveniente dalla Chiesa di S. Giuseppe |
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S. Spiridione - autore ignoto - XVIII sec. - proveniente dalla Chiesa di S. Giuseppe |
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S. Nicola di Bari con S. Camillo di L. - autore ignoto - XVIII sec. - proveniente dalla Chiesa di S. Bartolomeo |
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S. Antonio Abate visita un eremita - opera di Vincenzo Blandini - anno 1690 - proveniente dalla Chiesa di S. Stefano |
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Il Martirio di S. Erasmo vescovo [erroneamente inventariato come di "S. Vincenzo di S."] - opera di Vincenzo Blandini - anno 1690 - proveniente dalla Chiesa di S. Stefano |
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S. Benedetto Abate con S. Scolastica - autore ignoto - XVIII sec. - proveniente dalla Chiesa di S. Anna |
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S. Gaetano di T. - autore ignoto - XVIII sec. - proveniente dalla Chiesa del Rosario |
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S. Chiara - autore ignoto - XVIII sec. - proveniente dalla Chiesa di S. Chiara |
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S. Paolo con S. Filippo Neri - autore ignoto - XVIII sec. - proveniente dalla Chiesa di S. Bartolomeo |
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S. Pietro con S. Giovanni Nepomuceno - autore ignoto - XVIII sec. - proveniente dalla Chiesa di S. Bartolomeo |
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S. Vincenzo De Paoli - autore ignoto - XVIII sec. - proveniente dalla Madrice |
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Adorazione dei Magi - autore ignoto - XVIII - XVII sec. - proveniente dalla Chiesa di S. Stefano |
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S. Carlo Borromeo con S. Filippo Neri - autore ignoto - XVIII sec. - proveniente dalla Chiesa di S. Bartolomeo |
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Battesimo del Signore - autore ignoto - XVIII - XVII sec. - proveniente dalla Chiesa di S. Stefano |
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Sacra Famiglia - autore ignoto - XVIII - XVII sec. - proveniente dalla Chiesa di S. Stefano |
Gli Argenti Sacri

gusto neoclassico.
gusto barocco
gusto barocco
I Calici esposti al Museo:



motivi rocailles.


gusto tardo-barocco
gusto seicentesco
gusto cinquecentesco
Ostensori esposti al Museo:



gusto rococò


46 x 15 cm, l'oggetto giunge da due parti non pertinenti.
I reliquari esposti al Museo:

reliquie di S.Monica

custodia antropomorfa, reliquia S.Nicola di Myra


stauroteca, reliquia della santa croce

risulta il pezzo più antico
gusto rinascimentale e tardo-gotico
Le Croci Astili:

Turiboli esposti al Museo:

gusto neo-rinascimentale
gusto rocailles
Oggetti Sacri esposti al Mueso:
mitria, pastorale, pallio
cintura da statua (Madonna)
navetta
120 x 12 cm, mazza portata tuttora nella processione del Patrono
30 x 33 cm, lampadario
10 x 14 cm, decorazione costato del Cristo
18 x 9 cm, teca
carte gloria
27 x 7 cm, chiave da tabernacolo



Presso la chiesa di S. Agostino è possibile visitare due musei. Nella sacrestia quello dei paramenti Sacri della Matrice, diverse pianete e dalmatiche del '700, ornate con preziosi ricami d'orati di diverso colore. Nelle cripte gli argenti anch'essi della Matrice, diversi vasi sacri, reliquari e altri oggetti sacri, una bellissima icona di S. Nicola e un dipinto del Gherardo delle Notti (attribuito con incertezza).
Per visitare i Musei contattare il responsabile al num: 3463032479.
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LA CROCE ASTILE
della MADRICE di SALEMI
L'oggetto sacro più antico e prezioso della nostra Chiesa Madre è senza dubbio la pregevole croce astile in lamina d'argento cesellato, anticamente posta sull'altare maggiore della nostra antica Madrice fino agli anni '40 e poi custodita nella stanza del tesoro. Oggi conservata nel Museo Diocesano.
L'autore della preziosa croce è Giovanni De Cioni che realizzò quest'opera a Salemi nel Settembre del 1386.
La croce è a forma greca, al suo centro, in un piccolo pannello in lamina d'argento cesellato su anima lignea, è raffigurata l'effige del nostro Patrono e Protettore S. Nicola di Bari. Il Santo benedicente è seduto in cattedra, due angeli in primo piano sorreggono rispettivamente il pastorale e un turibolo, altri due pongono sul capo del Santo la mitra.
Sui bracci della croce sono incise, in caratteri gotici, due iscrizioni. Nel braccio superiore: "Anno domini incarnationis MCCCLXXXVI de mensis septembris decina indicione". Nel braccio inferiore: "Facta in Salemi per manum mei magistro Joannes De Cionis Aurifex Pollino Castro Calleris".
Nei capicroce gli evangelisti in figura intera (manca quello del capocroce destro) accompagnati dai loro simboli, raffigurati nell'atto di scrivere i loro vangeli e recanti cartigli con i loro nomi: S. IO..., S. Marco, S. Luca. Sono andati totalmente perduti gli smalti che la ornavano.
L’opera è ricordata dal Di Marzo che a proposito dell’argentiere nota che “sebbene colà venga denominato siccome orefice in Cagliari, non è imputabile che sia stato in vece toscano di origine, siccome non meno sembra risulti dal cognome che dal bellissimo stile dei suoi lavori”.
Della stessa opinione è Maria Accascina che nota “qualità disegnativa e ritmi lineari di schietta derivazione toscana, tanto da far pensare se questo bravo orefice Giovanni dei Cioni non sia stato per qualche vincolo congiunto a quell’Andrea dei Cioni, figlio di orafi e orafo egli stesso, di notevole importanza nel gruppo toscano”.
L’opera dovette fungere da prototipo a quella attribuita a Giovanni di Spagna , conservata nel Museo Diocesano di Mazara.
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I Gagini, G. Di Marzo, 1883, p. 605 della rist. del 1880
L’oreficeria, M. Accascina, 1974, pp. 127-128
Le arti, V. Abbate, 1981, pp. 47-48-49
© Chiesa Madre Salemi - a cura di Alessandro Palermo